Mezzano
/ Trentino-Alto Adige
Luca Pozzi
Il nome di Mezzano deriva dalla posizione mediana del borgo rispetto agli altri comuni del Primiero, valle situata all’estremità orientale del Trentino, alle pendici delle Pale di San Martino di Castrozza nelle Dolomiti.





La costruzione della tangenziale nel 2005 ha costituito per Mezzano un’opportunità di valorizzazione del suo passato agricolo e contadino che gli ha valso, in breve tempo, l’inclusione tra “I Borghi più belli d’Italia”. Sapori e odori di una ruralità ormai scomparsa lo rendono un luogo capace di conciliare il passato e il presente, le forme architettoniche della tradizione e la loro rilettura contemporanea. Sono molte le attrazioni che caratterizzano il borgo: gli affreschi dipinti sui muri, vibranti di una religiosità ingenua ma intensa; i capitelli, le croci, le Madonne agli angoli delle strade; le cento iscrizioni sui tetti e sui colmi; il sistema capillare delle acque, con le sue gallerie di captazione, gli “stoli”, le fontane in pietra, le lisciaie; più di duecento orti; la sequenza di stalle, ballatoi, fienili; i selciati e finti bugnati; l’esposizione permanente “Cataste&Canzei”: 30 opere nate dalla rielaborazione artistica della catasta di legna, fonte di approvvigionamento per l’inverno. Le processioni religiose, il rispetto dell’ambiente e il fitto calendario di eventi di Mezzano Romantica donano alle “canisele”, le viuzze del paese, un’atmosfera unica.
Luca Pozzi
(Milano, 1983)
Luca Pozzi è artista e mediatore interdisciplinare. Ispirato dai mondi dell’arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell’informatica, dopo la Laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid (CERN) e il Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA).
Studiando gravità quantistica, cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, AR/VR e un uso performativo della fotografia.
Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il MAMbo di Bologna, il Museo Ettore Fico di Torino, la collezione del Ministero degli Affari Esteri – la Farnesina e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York.

È conosciuto per la serie fotografica “Supersymmetric Partner”, che documenta salti reali di fronte alle pitture rinascimentali di Paolo Veronese e per l’utilizzo di tecnologie a levitazione elettromagnetica in opere dal sapore futuristico come Schrödinger’s Cat through Piero della Francesca Influence (Museo Marino Marini, 2010), 9 Churches 9 Columns (Biennale di Mosca, 2011) e The Star Platform (Biennale di Marrakech, 2012). Nel 2013 mette a punto il dispositivo di disegno di luce da remoto “Oracle” (DLD, Haus der Kunst, Monaco). Del 2015 è la mostra “The Messengers of Gravity” (Museo Ettore Fico, Torino), mentre del 2017 il progetto “Blazing Quasi-Stellar Object” al CERN di Ginevra. Nello stesso anno partecipa a documenta 14 a Kassel come parte del collettivo Eternal Internet Brotherhood, per poi salire sul palco del TED × Roma 2019 con il suo intervento “A Human-Centric Future”.





L’installazione di Luca Pozzi per Una boccata d'arte
Il borgo di Mezzano è stato fin da subito motivo di suggestione per Luca Pozzi. Le sue antiche leggende popolari e tradizioni sono incentrate sul concetto di previsione del futuro, come protezione dall’imprevedibilità delle calamità naturali: vivere in montagna, soprattutto in passato, era duro, difficile. Ma l’approccio di Luca Pozzi è positivo e proiettato al futuro: un punto di vista privilegiato per guardare al lontano passato e contribuire a rinnovare la relazione tra mito e leggenda, tra arte e scienza.
ARKANIANS fa proprie queste fascinazioni e trasferisce la questione su un piano interdisciplinare, unendo arte contemporanea e fisica teorica. La sua ricerca apre finestre inedite su fenomeni naturali invisibili di fisica delle particelle e cosmologia multi-messaggera che, analogamente, indagano la natura del tempo, tentando di decodificare messaggi provenienti da un lontano passato per prevedere il futuro dell’intero universo.
Messaggi universali e messaggi dall’universo prendono forma in un’opera in due atti: Dragon’s Eggs e Arkanian Shenron rappresentano l’incontro tra linguaggi diversi e tecniche millenarie, come la fusione del bronzo o la lavorazione totemica del legno e l’ingegneria aerospaziale dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).
Le Dragon’s Eggs, posizionate ai piedi del borgo in campo aperto, osservano Mezzano dall’alto dei loro piedistalli – tre tronchi di abete bianco alti quasi 5 metri – e sono equipaggiate con rivelatori di particelle muonici.
Arkanian Shenron, invece, si trova all’interno del terzo stol, un cunicolo che approvvigiona d’acqua il paese: è una scultura in bronzo dalle dimensioni di 70 × 40 × 30 centimetri circa, anch’essa equipaggiata di rivelatore muonico, ma questa volta connessa a Internet e in grado di convertire la rivelazione della particella in un messaggio su Twitter. È possibile seguire il profilo social: https://mobile.twitter.com/arkanianshenron










Luca Pozzi
ARKANIANS
2020, bronzo, legno e componenti elettronici.
A cura di Valerio Panella
/ Inaugurazione
- 12 settembre 2020
- h. 18.30
In occasione dell’inaugurazione è previsto un talk introduttivo, accompagnato da una proiezione, che inizierà alle 18.30 all’interno del Centro Civico.
Il Centro Civico ha una capienza limitata di 100 posti, al raggiungimento del numero massimo non sarà più possibile accedervi.
A tutti i partecipanti è richiesto di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale.
A seguire una visita guidata dell’artista alle sue installazioni nel borgo.
/ Luogo
- Via di Sopra, terzo Stol, 38050, Mezzano (TN)
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