Pisticci
/ Basilicata
Sabrina Mezzaqui
Le origini di Pisticci sono antichissime: le prime testimonianze di insediamenti da parte degli Enotri datano al X secolo a.C.





La tradizione fa risalire alla colonizzazione greca il nome di Pistoikos come “luogo fedele”. Con la dominazione romana Pisticci divenne un importante centro agricolo e nell’anno Mille registrò la presenza dei Normanni che ne costituirono il feudo; i Benedettini fondarono il cenobio di Santa Maria del Casale su un antico insediamento basiliano, oggi visitabile. Nel 1688 una devastante frana modificò l’assetto territoriale del paese, dando vita a un nuovo Rione, il “Dirupo”, sorto dalle macerie del tragico avvenimento e oggi riconosciuto tra le “100 meraviglie d’Italia”.
Il territorio, ampiamente diversificato ed eterogeneo, abbraccia le zone collinari del centro storico, quelle della Valbasento, e le zone pianeggianti che, dalla frazione di Marconia, giungono fino al mare. Sugli oltre sette chilometri di costa si è sviluppato un notevole turismo balneare e costiero, incentivato dalle spiagge incontaminate e dalla folta pineta demaniale.
Suggestivo il paesaggio dei Calanchi che circonda l’intero centro storico di Pisticci, spettacolo unico e forte polo di attrazione turistica per i suoi paesaggi lunari frutto dell’erosione dell’argilla che, nei secoli, ha interessato tali aree.
Sabrina Mezzaqui
(Bologna, 1964)
Sabrina Mezzaqui vive e lavora a Marzabotto, in provincia di Bologna. Si è diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte di Bologna nel 1985 e presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993.
Molti dei suoi lavori sono concepiti come una materializzazione dello scorrere del tempo e mettono in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione per ore e ore di gesti minuti (infilare perline, ritagliare, piegare, disegnare piccoli motivi). Nelle sue opere compare spesso la scrittura (brevi testi, memorie, riferimenti letterari, libri rimaneggiati) e i video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali come il pulviscolo nei pressi di una finestra socchiusa, il riverbero del sole sulle onde o la neve che cade. Negli ultimi anni ha sperimentato modalità di lavoro condiviso (Tavolo di Lavoro di Marzabotto, Parma, San Gimignano, Cesena, Maccastorna).

Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive presso gallerie e istituzioni italiane e internazionali come Galleria Continua (2005, 2008, 2011, 2014, 2017); MAR, Ravenna, 2018; Palazzo da Mosto - Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2018; Pilotta – Galleria Nazionale, Parma, 2014; Bengal Art Lounge, Dhaka, 2012; Museo Civico d’Arte, Modena, 2010; Istituto Italiano di Cultura – MOCA, Buenos Aires, 2009; Musée d’art moderne et contemporain, Saint-Etienne, 2009; GAM, Torino, 2006; La Triennale di Milano, 2016; MAXXI, Roma, 2007; Castel Sant’Elmo, Napoli, 2007; One Severn Street, Birmingham, 2005; Raid Projects Gallery, Los Angeles, 2005; Palazzo delle Papesse, Siena, 2003; Museion, Bolzano, 2003; MAMbo, Bologna, 2003; INOVA, Milwaukee, 2002; MoMA PS1, New York, 1999.






L’installazione di Sabrina Mezzaqui per Una boccata d'arte
In un momento storico in cui siamo bersagliati da messaggi di allarme e urgenza, l’opera di Sabrina Mezzaqui mira a spargere delicatamente nell’aria pensieri sulla lentezza, sulla cura, sull’attenzione. Le bandiere tibetane sono piccoli triangoli di stoffa colorata (bianca, gialla, rossa, verde, azzurra) legati tra loro. Vengono appese sulla cima delle montagne o sui tetti dei templi, e riportano preghiere e immagini stampate che benedicono la vita e l’universo. L’opera consiste di un migliaio di bandierine colorate e serigrafate con 33 estratti da poesie amate. Le bandiere sono appese a Pisticci, nel rione di Terravecchia, nel punto più alto del borgo, vicino al castello. L’opera si compie sfilacciandosi nel vento, disfacendosi nella pioggia, scolorendo al sole. Le frasi sono raccolte e cucite in un libro di stoffa consultabile presso la biblioteca comunale.







Sabrina Mezzaqui
Toccacieloscolora
2020, serigrafia su tessuto, 20 × 20 cm cad., un migliaio di bandierine.
A cura di Lidia Berlingieri
/ Inaugurazione
- 13 settembre 2020
- h. 16
All’inaugurazione è possibile partecipare senza prenotazione.
L’ingresso negli spazi chiusi è contingentato a seconda della capacità delle location, con mascherina obbligatoria.
All’esterno è richiesto l’uso della mascherina nel caso non sia possibile rispettare il distanziamento sociale di un metro.
/ Luogo
- Chiesa Madre, Parrocchia dei SS Pietro e Paolo, Piazza XI Febbraio, 75015, Pisticci (MT)
- Museo della Ceramica, Rione Terravecchia, 75015 Pisticci (MT)
- Biblioteca Comunale, Via Giovanni Di Giulio 1, 75015, Pisticci (MT)
- Mappa
L’installazione esterna è sempre visibile.
La Biblioteca Comunale è aperta dal lunedì al venerdì: 08-14 / 15.30-18.30.
Il Museo della Ceramica è aperto dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20.
Per ulteriori informazioni: T. 389 920 8981