Presicce - Acquarica
/ Puglia
Claudia Losi
Il borgo di Presicce rappresenta un unicum all’interno del territorio salentino grazie ai suoi 23 frantoi ipogei dislocati in gran parte tra gli antichi vicoli e la centrale Piazza del Popolo.





L’aura suggestiva che caratterizza i vicoli, le piazzette e le case a corte, gli importanti palazzi gentilizi e borghesi, le chiese e le cappelle, i frantoi ipogei di via Gramsci e Piazza del Popolo permette di riscoprire atmosfere d’altri tempi, quando la semplicità e la concretezza dello spirito contadino convivevano con la nobiltà e la borghesia terriera che, a partire dalla seconda metà del Cinquecento, decise di investire i propri patrimoni in questo borgo. La tradizionale civiltà contadina è rappresentata dal Museo ubicato all’interno di Palazzo Ducale, e fornisce importanti testimonianze della cultura locale con particolare riguardo all’aspetto della quotidianità, del lavoro agricolo e dei “mestieri”.
Presicce - Acquarica


Claudia Losi
(Piacenza, 1971)
Claudia Losi studia a Bologna presso l’Accademia e la Facoltà di Lingue.
Nel 1998 partecipa al corso avanzato in Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti a Como. Nel 2000 è tra gli artisti selezionati per l’International Studio Program PS1 a New York. Tra le residenze d’artista si ricordano Studio Orta – Les Moulins, Parigi; JCVA, Gerusalemme; Art Omi International, New York; NTU CCA, Singapore.
Il suo lavoro si concentra sull’osservazione dell’ambiente, naturale e antropizzato: l’attenzione alle scienze naturali e umanistiche è un riferimento costante. Attenta agli aspetti storici e antropologici dell’ambiente in cui viviamo, Claudia Losi è interessata a esplorare il concetto di narrazione attraverso l’arte e la scrittura, creando talvolta nuove e temporanee comunità di interazione umana e di condivisione di immaginari.

Tra le recenti mostre personali figurano Monica De Cardenas, Zuoz, 2020; MAMbo, Bologna, 2020; Ikon Gallery, Birmingham, 2019; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 2016. Ha esposto inoltre presso La Maréchalerie, Versailles, 2013; Museo MAXXI, Roma, 2012; MAGASIN, Grenoble, 2010; Royal Academy, Londra, 2010; Museo Marino Marini, Firenze, 2008; Stenersen Museum, Oslo, 2008. Nel 2008 partecipa a “Nuovi Committenti”, promosso da Fondation de France and Urban, Mirafiori Nord, Torino. Nel 2007 ha partecipato alla Biennale di Sharjah e nel 2016 alla Triennale di Fiber Art di Hangzhou in Cina. Dal 2004 sviluppa il progetto interdisciplinare e itinerante Balena Project.




L’installazione di Claudia Losi per Una boccata d'arte
Whalebone Arch è una scultura monumentale di circa 4 metri di altezza che riproduce in maniera verosimile due mascelle di balenottera. L’opera, realizzata interamente in terra dell’Impruneta, è sorretta da un’impalcatura in ferro, disegnata appositamente, che ne sostiene la forma ad arco e ne amplifica l’immagine di soglia, di passaggio.
Whalebone Arch si inserisce come ulteriore capitolo del ventennale Balena Project, nato nei primi anni 2000, quando l’artista costruisce, grazie al contributo di numerose persone, una balenottera comune in tessuto grigio di circa 24 metri. La balena ha viaggiato per diversi anni, per poi mutare la sua forma e diventare altro, disperdendo la sua mole d’origine. È diventata corpo da cui estrarre e trasformare, in nuove storie, ogni sua parte, tornando in vita ogni volta, e arricchendo questa macro-narrazione di significati simbolici e metaforici, informazioni scientifiche e letterarie, emozioni personali e sentire collettivo.
Whalebone Arch fa parte di un progetto che si fonda su una mobilità reale e immaginaria. Le mascelle, prodotte in Toscana ed esposte in Romagna, proseguono il percorso verso sud: emerse dalle sabbie toscane, poi tra i calanchi romagnoli, scendono tra i sedimenti pugliesi. Ogni tappa arricchisce il racconto, che l’artista costruisce in dialogo con il territorio in cui si muove. Come un vero fossile, l’opera muta e stratifica storie ed esperienze locali – terra che incontra terre.
Le mascelle saranno installate per circa un mese negli spazi aperti del cortile del Palazzo Ducale del borgo di Presicce, dove ha sede il Museo della Civiltà Contadina. Durante questo periodo, il pubblico sarà coinvolto in eventi educativi e performativi in collaborazione con associazioni e professionisti del posto.









Claudia Losi
Whalebone Arch
2019, terra dell’Impruneta (50 × 390 cm) e struttura in ferro (350 × 300 × 200 cm).
A cura di Annapaola Presta
/ Inaugurazione
- 12 settembre 2020
- h. 19
All’inaugurazione è possibile partecipare senza prenotazione.
L’ingresso a Palazzo Ducale è contingentato in gruppi di 15 persone con obbligo di mascherina, rispetto del distanziamento sociale di un metro e utilizzo di gel igienizzante all’ingresso.
/ Luogo
- Museo della Civiltà Contadina Gino Orlando - Palazzo Ducale, Piazza del Popolo 44, 73054, borgo di Presicce, Presicce-Acquarica (LE)
- Mappa
È possibile visitare l’installazione tutti i giorni senza prenotazione dalle 18 alle 21 e su prenotazione telefonica al 340 650 6421 dalle 10 alle 12.
Il percorso a senso unico all’interno del palazzo prevede l’entrata da Piazza del Popolo e l’uscita dai Giardini Pensili dove è situato l’ufficio Info point per prenotare una visita guidata.