Sant’Agata de’Goti
/ Campania
Ornaghi & Prestinari
La pittoresca cittadina di Sant’Agata de’Goti gode di una posizione suggestiva su di una terrazza tufacea tra due affluenti del fiume Isclero.





Secondo gli studi storici più accreditati, sorgerebbe sul sito dell’antica Saticula, città sannitica ai confini della Campania. Il nome attuale risale al VI secolo d.C., quando i Goti, sconfitti nel 553 d.C. nella battaglia del Vesuvio, ottennero di rimanere nelle loro fortezze come sudditi dell’impero e si insediarono come coloni. ll patrimonio di chiese riccamente affrescate – una decina solamente nel centro storico – fanno di Sant’Agata una perla di arte e cultura: tra queste il Duomo, fondato nel 970, ricostruito nel XII secolo e restaurato fra il 1728 e il 1755; la chiesa di San Menna, raccolta e armoniosa, dal presbiterio rialzato a tre brevi absidi.
Il territorio di Sant’Agata de’Goti è attraversato dall’acquedotto Carolino, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che preleva l’acqua alle falde del monte Taburno dalle sorgenti del Fizzo e la trasporta lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di circa 38 chilometri fino a giungere alla Reggia di Caserta.
Sant’Agata de’Goti

Ornaghi & Prestinari
Valentina Ornaghi (Milano, 1986) e Claudio Prestinari (Milano, 1984)
La scelta di lavorare in coppia nasce (dal 2009) dal voler sviluppare ogni progetto attraverso un continuo dialogo di condivisione.
Nelle nostre opere elaboriamo e integriamo riferimenti di design, architettura e storia dell’arte. Mescolando insieme figurazioni pittoriche e plastiche, riflessioni sull’arte concettuale e esperienze di vita personali, invitiamo a entrare in un universo intimo.
Ci concentriamo su vari aspetti della “cultura materiale”, intesa come relazione tra uomo e oggetti, e su come questa relazione è legata alla storia dei materiali, ai loro potenziali usi, pianificazione, tecniche di produzione e consumo.
Attraverso i nostri lavori riflettiamo sul significato del lavoro manuale in un’era post-artigianale che è caratterizzata dall’automazione del processo di lavoro; sulle connessioni tra produzione e consumo; sul processo di trasformazione di materiali e oggetti; e sui cambiamenti antropologici che si verificano nella nostra società presi tra l’etica del lavoro e l’estetica del consumo.
Attraverso la nostra poetica cerchiamo di dare agli atti familiari un nuovo valore. Facciamo uno sforzo per pensare alle cose come unite, in modo da non privarle della loro complessità: far convivere le cose piuttosto che separarle. Cerchiamo di creare coesistenza ed equilibrio, sposare mondi apparentemente distanti, preservare la polisemia. Con la pratica, attraverso la conoscenza quotidiana dei materiali, ci sfidiamo ad acquisire nuove abilità. La forma finale è sempre il risultato di un processo di raffinazione, di lavorare su una cosa specifica fino a quando non inizia a parlare.

Ornaghi & Prestinari hanno esposto le proprie opere presso istituzioni e gallerie italiane e internazionali, tra cui Galleria Continua, San Gimignano, 2014 e 2018; MAMbo – Casa Morandi, Bologna, 2017; Casa Italiana Zerilli-Marimò – New York University, 2016. Nel 2012 hanno ricevuto il Premio Regione Veneto dalla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia e nel 2018 il Club GAMeC Prize. Nel 2017 hanno presentato la scultura pubblica Filemone e Bauci per il nuovo parco ArtLine di CityLife a Milano. Hanno partecipato a workshop e residenze presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Torino, 2011; VIR-Viafarini in residence, Milano, 2013; Artista × Artista, L’Avana, 2016. Nel 2017 sono stati i vincitori della residenza al Museo Carlo Zauli di Faenza con mostra finale al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche.





La scultura di Ornaghi & Prestinari per Una boccata d'arte
Il titolo è ispirato al film L’eclisse di Michelangelo Antonioni, la cui colonna sonora è stata realizzata dal compositore nativo di Sant’Agata de’Goti Giovanni Fusco.
Una scultura in marmo sembra abbandonata nel chiostro dell’ex Cinema Storico del borgo. Lo spazio decadente evoca il senso di desolazione e solitudine presente nel film.
L’incomunicabilità tra i personaggi è rappresentata nei due busti di marmo intersecati l’uno con l’altro: si tratta dello stesso busto raddoppiato specularmente.
Il riferimento alla tradizione del monumento commemorativo ironizza sulla vanità – dietro alla celebrazione di grandezza potrebbe nascondersi il vuoto. Un vuoto nascosto, come quello delle grotte di tufo sotto le case del borgo antico di Sant’Agata, o come quello interiore dei protagonisti del film, che si riflette nei paesaggi urbani deserti.
Il brano Eclisse Slow di Giovanni Fusco è lo sfondo sonoro della scultura durante l’inaugurazione.








Ornaghi & Prestinari
Eclisse
2020, marmo, 180 × 50 × 40 cm.
A cura di Serena Guarino
/ Inaugurazione
- 12 settembre 2020
- h. 17.30
Per la partecipazione all’evento di inaugurazione, dalle ore 17.30 alle ore 22, non è richiesta la prenotazione.
L’accesso all’ex Chiostro di Sant’Agata de’Goti è contingentato in visite da ca 20 minuti per un massimo 30 persone alla volta.
L’ex chiostro di Sant’Agata de’Goti è aperto anche domenica 13 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
/ Luogo
- Chiostro dell’ex Cinema Storico, Via Roma 77-75, 83019, Sant’Agata de’Goti (BN) (accesso da Via Asilo Infantile)
- Mappa
Dopo il weekend d’inaugurazione l’ex Chiostro sarà aperto dal martedì al venerdì solo su appuntamento contattando il Com.te Polizia Municipale Vincenzo Iannotta all’email iannotta.vincenzo@comune.santagatadegoti.bn.it o via telefonica al +39 338 7514370.
Lunedì chiuso. Sabato e domenica aperto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20
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