Mariona Cañadas e Pedro Murúa
a cura di
Marta Oliva
Paluzza (UD), Friuli Venezia Giulia
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La nostra pratica artistica ha come punto di partenza il valore espressivo dei materiali, legato alle esperienze personali, culturali e naturali.
Comprendiamo i materiali al di là delle loro qualità fisiche, modellabili e costruttive. La loro origine, il modo in cui sono stati manipolati e trasformati e il territorio sono aspetti che ci sfidano e ci portano a interagire con essi in modo particolare.

Mariona Cañadas (Barcellona, 1991) e Pedro Murúa (Santiago del Cile, 1991), si sono formati alla Scuola Massana di Barcellona dove Murua ha portato avanti gli studi in Tecniche Scultoree mentre Cañadas ha conseguito una laurea in Storia dell’Arte all’Università di Barcellona. La loro pratica indaga le possibilità del linguaggio tessile e scultoreo nel campo delle arti visive contemporanee e parallelamente attraverso workshop, attività e conferenze.
Insieme hanno partecipato a diverse residenze artistiche e festival, tra questi quello presso il Museo del Lino e della Tessitura sull'isola danese di Fyn (DK, 2019); la Residencia artística del Buen Vivir (PV, 2021); Hilari-um (ES, 2022); In-ruins (IT, 2023) e l’Embarrat (ES, 2023). Hanno partecipato a numerose mostre personali e collettive, tra le piu recenti ricordiamo la partecipazione alla Biennal d'Art Diputació de Tarragona (ES, 2023); la mostra Tejidos y no Tejidos, curata dalla galleria Espacio Intermedio (ES, 2023) e Mieses alMuseo del Tessuto di Terrassa (ES, 2022).

Paluzza (UD)
Friuli Venezia Giulia

Paluzza si trova lungo l’antica Via dell’ambra che fin dall’Età del bronzo conduceva dal Mediterraneo al Baltico. L’insediamento primitivo fu fondato dai lavoratori delle miniere di rame e d’argento sul Pal Piccolo, Pal Grande e sulla locale Creta. Il borgo si compone delle frazioni di Naunina, Rivo, Cleulis e Timau (località Tischlbong). Quest’ultima è un’isola linguistica di parlata tedesca che ospita il Tempio Ossario, dove sono custodite le spoglie di 1.764 caduti provenienti dal Fronte dell’Alto Bût e dintorni. Importante baluardo di difesa lungo la via che conduceva ai passi oltralpini, la Torre Moscarda è quanto resta di un complesso sistema difensivo e doganale posto in località Enfretors (tra le due torri), sulla strada che porta al Passo di Monte Croce Carnico, oggi museo del territorio con annesso orto botanico.
Il museo della Grande Guerra raccoglie una vasta collezione di cimeli bellici italo-austriaci, reperiti sui monti circostanti Timau e un migliaio di documenti e immagini fotografiche che testimoniano le drammatiche vicende della Grande Guerra sulla linea del fronte denominato “La Zona Carnia”, il cui Passo di Monte Croce Carnico fu uno dei tratti più tormentati. Le poderose opere fortificate di prima linea dei due schieramenti avversi, che in vetta al Pal Piccolo distavano solo poche decine di metri, oggi sono ancora ben visibili.