Nicola Martini
a cura di
Giulia Monroy
Custonaci (TP), Sicilia
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Nicola Martini (Firenze, 1984) vive e lavora a Milano. La sua pratica scultorea si fonda su vari processi di destrutturazione e su un approccio filosofico orientato all’oggetto. Le sue opere – realizzate con liquidi organici e inorganici, minerali, metalli, plastiche, materiali d’archivio o di recupero – riflettono una ricerca sulla storia, sulla durata del tempo e sulla percezione. Le sue installazioni sono pensate come spazi di esperienza, in cui il pubblico è invitato a confrontarsi con questi temi.
Nel 2024 ha vinto l’Henraux Sculpture Prize e nel 2021 ha ricevuto il Pollock-Krasner Foundation Grant. Tra le mostre personali: 1669, Clima, Milano (IT, 2024); Testimone Perpetua, Toast, Firenze (IT, 2022); Appunti dall’Inframezzo, Clima, Milano (IT, 2021); And welded skin, Galerie Philipp Zollinger, Zurigo (CH, 2020); Molten, Dittrich & Schlechtriem, Berlino (DE, 2018); The Sober Day, kaufmann repetto, New York (US, 2015); Sippe, kaufmann repetto, Milano (IT, 2013); Nervo Vago, Museo Marino Marini, Firenze (IT, 2012). Ha preso parte a numerose collettive, tra cui: Henraux Sculpture Prize, Fondazione Henraux, Querceta (IT, 2024); Panorama, a cura di Cristiana Perrella, L’Aquila (IT, 2023); La Collezione Impermanente, a cura di Lorenzo Giusti, GAMeC, Bergamo (IT, 2021); Performativity, Centrale Fies, Dro (IT, 2020); #80|#90, a cura di Pier Paolo Pancotto, Villa Medici, Roma (IT, 2019); Black Hole, GAMeC, Bergamo (IT, 2018); Intuition, a cura di Axel Vervoordt e Daniela Ferretti, Palazzo Fortuny, Venezia (IT, 2017); A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti, a cura di Luca Lo Pinto, Quadriennale di Roma (IT, 2016).


Custonaci (TP)
Sicilia

Affacciato sulla baia di Cornino e incorniciato tra il Monte Cofano e il Monte Erice, il borgo di Custonaci offre uno dei paesaggi più affascinanti della Sicilia occidentale. Le sue acque cristalline, le falesie calcaree e la macchia mediterranea fanno da sfondo a un territorio dove la natura dialoga con la storia. La Riserva Naturale di Monte Cofano è un autentico scrigno di biodiversità, mentre le grotte preistoriche, come la celebre Grotta Mangiapane, raccontano un passato millenario, oggi restituito alla vita grazie al museo e al presepe vivente.
Nel centro del paese, il Santuario di Maria Santissima di Custonaci custodisce una preziosa tavola del 1521 e accoglie ogni anno, ad agosto, il suggestivo Sbarco della Madonna, una rievocazione tra fede e tradizione. La devozione si intreccia all’arte, tra altari barocchi, sculture lignee e pitture sacre.
Custonaci è anche terra di sapori autentici, dove il couscous di pesce, le busiate al pesto trapanese e i dolci della tradizione, come le celebri spince, si accompagnano a vini locali e prodotti dell’entroterra. Cuore economico della zona è il Perlato di Sicilia, pregiato marmo esportato in tutto il mondo, che racconta una lunga storia di maestria artigiana e orgoglio locale


Giulia Monroy

Giulia Monroy (Palermo, 1990) si laurea in Progettazione degli spazi espositivi e allestimenti museali presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Si occupa di produzione nel campo delle arti visive. Dal 2017 al 2023 è assistente di galleria da Francesco Pantaleone e dal 2021 al 2024 assistente curatoriale e gestionale per ZACentrale, Fondazione Merz. Collabora anche con ruber.contemporanea e Fondazione Ghenie Chapels. Nel 2024 fonda studio moy, progetto che offre visite guidate negli studi d’artista a Palermo.Per una Boccata d’Arte in Sicilia, ha curato i progetti di Ella Littwitz a Pollina (2023) e di Nicola Baratto & Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro (2024).