Bibi Manavi
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a cura di
Veronica Botta
Borgolavezzaro (NO), Piemonte
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Bibi Manavi (Francia/Iran, 1991) è un’artista multidisciplinare che vive e lavora a Parigi. Laureata in Belle Arti presso la Central Saint Martins – University of the Arts London nel 2015, ha sviluppato una pratica che esplora i temi della memoria, dell’ecologia e del patrimonio culturale attraverso l’uso di sculture a specchio e fotografia. Radicato nella tradizione artigianale persiana dell'Aineh-Kari, il suo lavoro reinterpreta tecniche tradizionali di mosaico a specchio attraverso forme biomorfe ispirate a strutture microscopiche vegetali. Combinando scultura e fotografia, infatti, Manavi archivia specie vegetali in via di scomparsa, utilizzando superfici riflettenti per dissolvere il confine tra spettatore e ambiente. Le sue installazioni riflettono la fragilità degli ecosistemi e i paesaggi mutevoli dell’Antropocene.
Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in numerose istituzioni. Nel 2023 ha partecipato alla mostra Imprints of Iran, presso Cromwell Place di Londra e ha presentato la serie Memory of Walnut Trees alla fiera MIA Fair di Milano, esplorando la fotografia come strumento di narrazione ecologica. Ha preso parte a mostre collettive istituzionali quali Le Mont Analogue, FRAC Champagne-Ardenne (FR, 2021) e Critical Zones, KM Karlsruhe (DE, 2020), entrambe dedicate all’intersezione tra arte, paesaggio e cambiamento ambientale. Oltre alla sua pratica artistica, ha curato progetti focalizzati sulle tradizioni tessili iraniane, tra cui Textile as Art e Stitching Baluchestan, presentati durante la London Craft Week, Londra (UK, 2023).


Borgolavezzaro (NO)
Piemonte

Borgolavezzaro è un borgo immerso nella campagna novarese, tra risaie e corsi d’acqua che ne disegnano il paesaggio. Questo territorio, segnato dalla presenza dell’acqua e dal ritmo delle stagioni, offre itinerari naturalistici che accompagnano il visitatore alla scoperta di una natura silenziosa e ricca di biodiversità. Citato nei documenti già dall’XI secolo, il paese ha vissuto il dominio di casate come i Visconti e gli Sforza, assumendo un ruolo importante nel sistema agricolo della pianura padana. La coltivazione del riso, introdotta nel XV secolo, ha rappresentato per secoli la principale attività economica del paese e il lavoro delle mondine ha segnato profondamente la vita sociale della comunità. Oggi il territorio è arricchito da aree verdi di notevole interesse naturalistico, come il Campo della Ghina, il Campo della Sciura e l’area dell’Agogna Morta: spazi rigenerati grazie a progetti di tutela ambientale che raccontano un rinnovato legame tra comunità e paesaggio. Il centro storico custodisce la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaudenzio, progettata dal celebre architetto Alessandro Antonelli, autore della Mole Antonelliana di Torino, ma anche antiche cascine e edifici storici che testimoniano il passato agricolo del territorio. Le tradizioni popolari e le feste religiose scandiscono ancora il ritmo della vita del paese. Tra le più sentite, la Festa Patronale della Madonna del Carmelo, e la celebrazione di Santa Giuliana, che si festeggiano con funzioni religiose, eventi folkloristici e gastronomici.

Veronica Botta

Veronica Botta (Treviso, 1990) è una ricercatrice e project manager nell’ambito dell’arte contemporanea. Dal 2024 si occupa del coordinamento curatoriale del progetto Panorama per ITALICS e dal 2023 collabora con l’Archivio Franco Mazzucchelli come responsabile dell’archivio e della ricerca. In precedenza, si è occupata del coordinamento e produzione di mostre presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma e ha lavorato come Gallery Manager per Galerie Emanuel Layr. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e private ed è stata lecturer presso l'Accademia di Belle Arti di Roma e NABA – Nuova Accademia di Belle Arti.