Conferenza stampa: sabato 28.06.2025, h 10.00, Sala J. Bacher, Via Costalta, Luserna (TN)
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Inaugurazione: sabato 28.06.2025, h 11.30, Sala J. Bacher, Via Costalta, Luserna (TN)
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Il progetto esplora la complessità dei paesaggi forestali alpini, spesso percepiti come naturalmente incontaminati, ma in realtà risultato di pratiche silvicole e soggetti agli effetti del cambiamento climatico. La tempesta Vaia del 2018, alimentata dall’aumento delle temperature nel Mediterraneo, ha causato la caduta di circa 14 milioni di alberi, creando condizioni favorevoli al proliferare del coleottero bostrico tipografo, un parassita che colpisce gli abeti rossi. La sua invasione, favorita dalla sopravvivenza negli inverni ormai miti, mette a rischio milioni di alberi sani e destabilizza l’ecosistema della zona. L’artista attraverso un’installazione di cavi sospesi tra alberi vivi e morti rende visibili i cicli di vita, morte e rinascita delle foreste. Un’opera che invita a riflettere sulla fragilità degli ecosistemi e sulla necessità di una gestione responsabile, in un territorio segnato dai mutamenti climatici e dall’intervento umano.
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Opera:
01. Stefano Caimi, Stasi, equilibri ecosistemici in divenire, 2025, installazione ambientale, larici, abeti, necromasse, cavi e tiranti in acciaio inox, brache, dimensioni variabili.
Bosco dei Giganti, Luserna (TN)
Percorrere il Sentiero dei Giganti. La visita è facilitata da segnaletiche posizionate lungo il tragitto.
Luserna (TN)
28.06.2025
Sala J. Bacher, Via Costalta
09:00
SONO AFFASCINATO DALLA COMPLESSITÀ BIOLOGICA DELLA NATURA: UNA RETE FITTA DI RELAZIONI INTERCONNESSE, QUASI IMPERCETTIBILI.
PROVO A SINTETIZZARLE ALTERANDO MATERIA, COLORE E SCALA, PER EVIDENZIARE QUEGLI ELEMENTI CHE ALIMENTANO L’INSIEME E AI QUALI SIAMO, INEVITABILMENTE, LEGATI.ㅤㅤ
Stefano Caimi (Merate, 1991) è laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, e attualmente vive e lavora a Montevecchia, in Lombardia. Le sue opere e installazioni sono state esposte in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, in particolare: SMACH – Biennale delle Dolomiti, Val Badia (IT); Dancing in the Ash, The Flat – Massimo Carasi, Milano (IT); EARTH – A Collective Landscape, AkzoNobel Art Foundation, Amsterdam (NL); Nexus, Echoes, and Connections, Sarah Crown, New York (USA); Dolomiti Contemporanee, Casso (IT). Il suo lavoro fa parte di diverse collezioni pubbliche e private, tra cui la Collezione Antropocene del MUSE di Trento (IT), In4Art (NL) e AkzoNobel Art Foundation (NL). Collabora attivamente con Dolomiti Contemporanee e con il Centro Studi sull'Ambiente Alpino dell'Università di Padova. Dal 2019 è docente di Computer Art alla NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove tiene un corso incentrato su come i media digitali hanno modificato il modo di pensare, fare e distribuire l'arte nell'ultimo secolo.
Sull’Alpe Cimbra c’è un luogo dove il silenzio dei boschi parla una lingua antica. È Luserna, racchiusa tra pascoli e sentieri ricamati dal tempo, che incanta per la sua autenticità e la profonda identità culturale. Qui si parla ancora il cimbro, zimbar per i locali: una lingua germanica arrivata nel XII secolo con i coloni dell’Impero. Un’eredità viva, che si ritrova nei canti popolari, nei racconti degli anziani, nei cartelli bilingui. Il cuore di questa memoria collettiva è il Museo Luserna, che racconta storia, natura e tradizioni attraverso percorsi immersivi e archivi sonori. La Haus von Prükk, casa-museo contadina, restituisce invece scorci di vita quotidiana di inizio Novecento, fatta di oggetti semplici e storie silenziose. Il merletto a fuselli è una tradizione preziosa del borgo che celebra la bellezza della lentezza. Per chi cerca un contatto autentico con la natura, i sentieri tematici si diramano dal borgo tra boschi e leggende. A vegliare sul borgo, il Forte Werk Lusérn, austera sentinella austro-ungarica e testimone silenzioso di un passato che ancora risuona.
Valerio Panella (Trento, 1984) si laurea in Architettura Ssostenibile al Politecnico di Milano. Come architetto e designer si avvicina al mondo dell’arte sin dagli studi, facendo convergere la sua sensibilità rispetto alle tematiche ambientali, la sostenibilità e il paesaggio culturale. Collabora da tre anni con Associazione Arte Sella, di cui è socio.Per Una Boccata d’Arte è il curatore del Trentino-Alto Adige dalla prima edizione e ha curato i progetti di Luca Pozzi a Mezzano (2020), Camille Norment a Santa Gertrude (2021), Giulia Mangoni a San Lorenzo Dorsino (2022), Benjamin Jones a Pieve Tesino (2023) e Adji Dieye a Magrè sulla Strada del Vino (2024).